26 Settembre 2017

Fino a qualche anno fa di fronte a questa domanda capitava non di rado di imbattersi in facce stranite o dubbiose.

Oggi, fortunatamente, sono sempre di più le persone che scelgono di rivolgersi a questa figura per risolvere un problema di linguaggio e trovare una risposta a quesiti del tipo “Perché il mio bambino ancora non parla? Perché pronuncia male alcune lettere?”, “Come mai mio figlio ha difficoltà a leggere/scrivere?”, “Perché ho la voce rauca? Come posso curarla?”, “Cosa potrei fare per smettere di balbettare?”. E molte altre domande.

Il logopedista, dunque, è il professionista sanitario, laureato, che si occupa della diagnosi e del trattamento dei disturbi del linguaggio e della comunicazione, in tutte le sue forme (verbale, non-verbale e scritta). La sua attività è finalizzata all’educazione e alla ri-educazione di tutti i disturbi riguardanti la parola e il linguaggio, ma anche la respirazione, la deglutizione, la voce, le funzioni uditive e quelle cognitive, che, se alterate, possono essere implicate in molteplici disturbi della comunicazione. Tali disturbi possono insorgere in età evolutiva, come accade con i bambini che presentano difficoltà nello sviluppo del linguaggio verbale e/o nell’apprendimento della letto-scrittura, oppure sono acquisiti in età adulta, come nel caso dei pazienti disfonici, la cui qualità vocale risulta alterata a causa di un problema a livello delle corde vocali, o dei soggetti afasici, che presentano cioè un disturbo del linguaggio acquisito in seguito a una lesione cerebrale, di varia natura.

Il termine “logopedia” deriva dal greco λόγος, ” parola”, e παιδέια, “insegnamento, educazione”, e significa appunto “insegnamento della parola”.

Il logopedista collabora frequentemente con altri specialisti che gli inviano i pazienti per la riabilitazione, come pediatri, neuropsichiatri infantili, neuropsicologi, otorinolaringoiatri e foniatri, ma anche con gli  insegnanti, i quali, avendo modo di osservare i bambini a scuola per molte ore nell’arco della giornata, potrebbero essere i primi a segnalare ai genitori una situazione che non li convince, suggerendo la possibilità di un eventuale approfondimento.

Il consiglio è quello di non tardare a consultare un professionista in qualsiasi condizione in cui si manifesti un linguaggio inadeguato: un logopedista serio effettuerà una valutazione accurata, servendosi di appositi materiali, dopodiché, solo se l’avrà ritenuto realmente necessario, studierà per voi/per il vostro bambino un piano di trattamento personalizzato e altamente stimolante, che consenta di superare le difficoltà che si sono presentate nel migliore dei modi possibile.